Un libro avvincente che cattura dalle prime righe del romanzo. In esso vi si riscontra la ricerca del bene. Il personaggio protagonista è infatti l’emblema, l’incarnazione del bene che riesce a sconfiggere il male. Il contesto è quello della Sicilia d’altri tempi, dove oscure forse del male cercano di prevaricare sul bene in modo da devastarla con un orribile flagello, ma la potenza, la forza e la determinazione di Angelo, il protagonista, avranno la meglio.
Con uno stile che cattura e con una trama che incuriosisce, “La Dinastia dei Licantropi” incolla i lettori alla pagine di questo romanzo dove è impossibile non parteggiare per il bene, nonostante esso sembri destinato a capitolare davanti all’unione tra male terreno e male ultraterreno. «Era chiaro che il rancore verso quel maledetto nipote, ormai aveva preso il sopravvento. Era evidente lo stato emotivo e psicologico in cui si trovasse ora la baronessa. Stavo prendendo le sue mani tra le mie per cercare di calmarla e, in quel momento il battente della porta suonò più volte continuamente…»
Legato alla sua terra, la Sicilia, Angelo de Marco decide di omaggiare la sua isola ambientando qui il romanzo, l’isola in cui è nato e dove ancora oggi risiede e dove svolge attività di dottore commercialista. Oggi marito e padre di cinque figli, Angelo vive anche l’esperienza dell’essere nonno di ben quattro nipotini. La passione per la scrittura nasce in tempi ormai lontani, unitamente alla passione per la pittura, entrambe esercitate per soddisfare una necessità innata: quella di fare arte, ed è quindi dall’età di tredici anni che Angelo si diletta a produrre e creare, fino all’età adulta. È infatti nel 2012 che decide di mettersi seriamente in gioco e di pubblicare le sue prime opere narrative; quest’ultimo romanzo potrebbe essere parte di una trilogia.